mercoledì 29 aprile 2009

Leggere luci


Leggere luci, fatui ritorni, ardente zelo di non fermarsi..bloccare il vuoto di empie stanze per poi partire per più distanze..Mai più mattanze..mai più quel gelo innanzi al corpo, mai più il mio freddo che sfiora il volto. La luce accesa di volontà, il sole, giallo, mi abisserà..abisso in alto, e lì trovarsi, sentire il pieno di un altro centro, un centro esploso di sguardi accesi.

Soltanto solo, guardando il vuoto, guardando il volto di mille nulla..Non serve a niente restar sospesi, non serve a niente restare illesi: il vuoto, presto, scomparirà, il nulla, questo, si abbaglierà..saranno fuochi di volontà, e il centro, allora, mi riempirà. IO, mille ardori guardar vorrò: ma sulla terra, su questa terra: in questo corpo che sfiora me, in questo centro che ora è.