venerdì 24 luglio 2009

Magnifiche sorti progressive


E siamo sicuri, alla fine della fiera, che questo sia progresso?
Siamo sicuri di essere approdati alla civiltà?

Le nostre imprese, la nostre aziende, le nostre fabbriche, la nostra vita seriale?
sono progresso?

I libri, le nozioni, le lezioni imparate e ripetute alla perfezione? Secoli di pensiero, secoli di teorie, di teoremi?
sono civiltà?

Millenni di fiumi color porpora versati lungo i luoghi della vita, millenni di oppio, millenni di religione? Millenni di odii?
Cosa hanno rappresentato?

Ed oggi? Le nostre cravatte, i nostri doppiopetto? Le giacche ed i colletti bianchi?
I sandali infradito, i costumi, le nostre spiagge, e poi le riviere, le estati, tutti i nostri sorrisi, gli aperitivi, le foto di gruppo con sorriso annesso?
sono progresso?

Ed io? che sono? I miei sorrisi, i miei sforzi, i miei esami, il mio discorso- "dottore, dottore!"- il mio traguardo?
é un progresso?

Ed il mio svuotarmi giorno per giorno, ora per ora, sino a sentirmi corrodere nelle più intime regioni dell'io che dovrei essere? Quel essere strano che piano piano prende piede in me, e non mi permette di vedere il bene che ho intorno, ma mi ricaccia ogni giorno in me, sprofondandomi nella barriera insormontabile della solitudine e del mancato?
Questo di certo non è progresso, non è civiltà: Sergio si sente vuoto, inutile, a tratti, anzi, sempre più spesso dannoso. Da fuori può non apparire così, può sembrare quieto vivere, no alarms and no surprises..ma dentro, no. dentro è diverso. è mia. la colpa. del mio non-esser-quello-che-vorrei. e se il cielo è grigio, è perchè io ho fatto piovere e addensato le nubi. e da me, non riesco a far tornare il sereno. Mi servi. perchè so che l'azzurro lo hai fatto apparire una sera. ed il grigio non c'era.

Vorrei rimanessi tu al centro,
e non questa melma che a tratti sprofonda.
Vorrei poter dire "rimani un momento"
e solo una sera resistere all'onda.

Quell'onda maligna che spazza via il bene,
che prende nel petto e toglie il respiro:
a me, a chi mi sta intorno,
che ora per ora, rovina il mio giorno.

Perciò vieni presto,
regalami sguardi,
e fammi capire, ti prego,
che più della vita è bello l'amore.