domenica 17 gennaio 2010

Per nascondere la fatica


I soli sono individui strani
con il gusto di sentirsi soli, fuori dagli schemi
non si sa bene cosa sono
forse ribelli, forse disertori
nella follia di oggi, i soli sono i nuovi pionieri.

I soli e le sole non hanno ideologie
a parte una strana avversione per il numero due
senza nessuna appartenenza, senza pretesti o velleità sociali
senza nessuno a casa a frizionarli con unguenti coniugali.

Ai soli non si addice l'intimità della famiglia
magari solo un po' d'amore quando ne hanno voglia
un attimo di smarrimento, un improvviso senso d'allegria
allenarsi a sorridere, per nascondere la fatica
soli, vivere da soli
soli, uomini e donne soli.

I soli si annusano tra loro
sono così bravi a crearsi intorno un senso di mistero
sono gli Humphrey Bogart dell'amore
sono gli ambulanti, son gli dèi del caso
i soli sono gli eroi del nuovo mondo coraggioso.

I soli e le sole ormai sono tanti
con quell'aria un po' da saggi, un po' da adolescenti
a volte pieni di energia, a volte tristi, fragili e depressi
i soli c’han l'orgoglio di bastare a se stessi.

Ai soli non si addice il quieto vivere sereno
qualche volta è una scelta, qualche volta un po' meno
aver bisogno di qualcuno, cercare un po' di compagnia
e poi vivere in due e scoprire che siamo tutti
soli, vivere da soli
soli, uomini e donne soli.

La solitudine non è malinconia
un uomo solo è sempre in buona compagnia.



(I Soli- G. Gaber)

domenica 10 gennaio 2010

Dell'inutile, parte prima


I libri pesavano: chili, tonnellate di nozioni completamente inutili. La mano tremava sul foglio, e le gambe, piano piano, incominciavano a non farsi più sentire.
Fu un attimo, e si trovò disteso, scollegato dal resto: non più libri, non più nozioni, non più fogli. Le righe si sovrapponevano, le parole ed i concetti si ingarbugliavano sempre più.

Non capiva.

Si trovò debole, si trovò indifeso: la testa, reclinata all'indietro, le braccia che non riuscivano più a sostenere quel peso. Cadde, lentamente.

"E la mente partiva lontana: lontana da lì, lontana ed altrove. Nevicava, da Siberia quel freddo. Una porta sbattuta, una strada coperta, ghiacciata. E una macchina andare. Qualche fiocco, il cappotto, una strada deserta, quei due sguardi a salutare. -Tanto tempo che aspetti?- -No, non ti preoccupare- Un locale deserto, poca birra alla spina. Così tante parole, così tanto due sguardi: quattro ore, un po' meno. Le parole distanti, le parole vicine, quegli sguardi aggrappati a crepare silenzi. Così tanto in quel poco. Bello, poi, bello. Così tanto. E non poco."

Si riprese, si alzò: era solo svenuto su quel libro. Eran solo ricordi; ma con essi, svaniva anche il resto: sguardi, parole, tutto. Di nuovo,il reale aveva presentato il suo conto, salato. Un conto di no, un conto di arrivederci, di "magari, poi, vedremo". Passate alla cassa, prendetevi il resto.

Riprese la penna, riprese quei fogli: rimise a studiare. Concetti, parole: inutili. Se non eran due sguardi, se non era quel tanto nel poco, era inutile.


Inutile.

mercoledì 6 gennaio 2010

Cin Cin



Alla nostra grazia
Nello scrivere
Versi senza forza
Al non vivere
Al nostro “per sempre”
E ai nostri “mai”
Alle dipendenze
Allo stile che ci rende
Noi
Io e te
Un futuro non c’è
Ma vedrai
Ci sarà
Cambierà
Parleremo anche noi
Io e te
Del futuro che c’è
Nelle mani che hai
Nel coraggio che ancora non ho
Se mi concentro
Il Brasile
Lo invento


...


Alle sigarette
Alla vaniglia
Alla meraviglia
Della solita vita maledetta
Che ti porterà
A Rio de Janeiro
Brindo ma credo soltanto a noi
Io e te
Un futuro non c’è
Ma vedrai
Ci sarà
Cambierà
Rideremo anche noi
Io e te
Del futuro che c’è
In questi occhi che hai
Nel coraggio che ancora non ho
Ma sento dentro
Che un amore
Lo invento


(Baustelle- Cin Cin)

martedì 5 gennaio 2010

Mater Morbi


Casa dolce casa,

credevo che non l'avrei mai più rivista. Tutto mi sembra nuovo, ed allo stesso tempo familiare, diverso e uguale, estraneo ed intimo...Mi muovo con cautela, come se avessi paura che qualcosa in me si potesse di nuovo rompere, che qualche cucitura potesse riaprirsi.
Poi, lentamente, la vita riprende il suo corso normale, anche se, probabilmente, molto normale non lo sarà mai...

...Mi è capitato spesso di incrociare la mia strada con quella del male, e non ho mai esitato ad affrontarlo...Ma cosa succede quando il male è una parte di noi?
Ignorarlo, o rifiutarlo, è inutile e dannoso: l'unica cosa che possiamo fare è allargare le braccia e lasciare che ci scorra attraverso, sperando che non ci spinga contro gli scogli o ci travolga. Mater Morbi è un'amante spietata ed esigente, che ci accompagnerà per tutta la vita.

(Dylan Dog-Mater Morbi, 280)


Voi vorreste conoscere il segreto della morte,

ma come potrete scoprirlo se non cercandolo

nel cuore della vita?

Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno,

non può svelare il mistero della luce.

Se davvero volete conoscere lo spirito della morte,

spalancate il vostro cuore al corpo della vita.

poiché la vita e la morte sono una cosa sola,

come una sola cosa sono il fiume e il mare.


-K. Gibran-