domenica 17 maggio 2009

Come sempre


Sono come sempre, intorno a me sguardi sbigottiti..di chi credeva di conoscermi, ed invece..va a sbattere contro il buio che ho dentro me. Il buio. Perchè c'è. C'è in me come una forza prepotente, ed ogni volta che credo di star per spiccare un po' (solo un po') il volo, e di levare i piedi dal suolo, ecco, lei mi riprende e riporta prepotentemente per terra. Dove sto ora. Per terra. Quando smetterò di essere così indecentemente brutto di carattere, quando smetterò di dare il peggio di me, difendendo troppo, troppo, le mie idee? Quando non sarò più quello che sono? Quando riuscirò a levarmi di dosso questo pesantume, che mi impedisce di avere relazioni "normali", di dare agli altri una buona impressione di me?

E quando smetterà di piovere?
Quando?

Ho un'immagine di me: ieri sera tornavo a casa, da solo..pioveva. Tantissimo. Non avevo ombrello, solo un misero cappuccio a ripararmi. Non avevo voglia di correre. Ho camminato. Per dieci lunghi minuti. Da solo. Alla pioggia.
Sono entrato in casa, fradicio. Inzuppato.
Ho pensato, molto. e non ho nemmeno starnutito.
Perchè è vero, piove, e potrà piovere tutta la pioggia che vorrà. Ma io nella pioggia ci ho camminato...e a casa ci sono arrivato. Con le mie gambe.

Che piova pure tutto quello che vuole. E che ci sia tutto il buio dentro me. Amor fati, il segreto è qui. Accettare quello che c'è. Accettarsi per quello che si è. E migliorarsi, ogni volta che si cade. E, soprattutto, migliorare quello che è intorno, ogni qualvolta si vede la terra crollare in preda alla barbarìe ed al panico.
La paura prenderà dentro, si appiglierà al più intimo sentimento. Ma avrò sempre con me un paio di gambe per camminare sotto la pioggia. E, forse, anche un ombrello a ripararmi..


lunedì 11 maggio 2009

A pochi passi


Immerso per alcuni istanti in una dimensione completamente differente rispetto alla tua...un universo parallelo a pochi respiri da te. Quanti mondi esistono, oltre al nostro? Le regole consuete, le leggi, la logica consueta, che pare non dover subire sbalzi e cambiamenti, tutte le normali aspettative, lo sfondo dal quale credi continuerà sempre a venir fuori la normalità..

BUM

Tutto spazzato via

E rimangono alcuni scarti. E rimangono i rifiuti. Di una società. Decretati. Per decisione non-si-sa-di-chi. E tu sei lì, con loro. E la logica del tuo mondo. Puff. Scomparsa. E le regole consuete. Puff. Scomparse. E il regolare fluire del tutto. Andato.

Paura. Vertigine.

E di colpo, come per incanto, anzi per terrore, tutto, non serve più. E gli affanni, le gelosie, le paure, le ansie, via. Rimane l'angoscia. Di vite mai iniziate. Di errori ripetuti. Di orrori mal saputi. E tu le vedi, son lì davanti. E piccolo, sei piccolo. Per quanto tu sia grande, per quanto tu sia alto, per quanto tu sia stimato. Piccolo. Sei piccolo. Piccolo.

piccolo

Piccolo. Perchè gli scarti, quei rifiuti, lasciati dietro mura, buttate al marciapiede, ti superano in speranza, ti superano in grandezza, ti superano in dignità. Perchè son qui. Come noi. Perchè alzan gli occhi al cielo. Perchè piangono, per quello che è. Ma sono. Continuano. Son vive. Son vivi.

E tu? Tu pensi, alla tua miseria. Alla piccolezza. A quanto dovresti svegliarti. A quanto dovresti pensare a sbalzarti fuori dal pensiero e vivere. A quanto dovresti tornare a seguire le dita sfiorare i contorni di oggetti vicini. A quanto dovresti spezzare il respiro a sguardi vicini.

Al centro

Rimani